L’impianto sottocutaneo a base di progestinico
Gli impianti sottocutanei sono costituiti da bastoncini contenenti un progestinico che vengono impiantati, in genere, sotto la cute del braccio.
Il bastoncino è di materiale plastico, atossico, anallergico, privo di lattice e silicone, lungo alcuni cm e spesso alcuni mm (4cm x 2 mm). All’interno vi è un deposito che rilascia in modo costante e regolare una piccola quantità di progestinico (quello venduto in Italia contiene etonorgestrel) che è in grado di svolgere un’efficace azione contraccettiva per circa 3 o 5 anni, in base al tipo di impianto.
Il meccanismo primario consiste nell’inibizione dell’ovulazione, mentre meccanismi secondari sono l’inibizione della penetrazione degli spermatozoi e la creazione di un ambiente sfavorevole all’annidamento dell’embrione. L’impianto viene inserito dal ginecologo sottocute in ambulatorio, in genere nel braccio non dominante con un applicatore monouso (non è necessario effettuare incisioni) con o senza anestesia locale: la procedura è semplice e richiede circa 2 o 3 minuti.
I benefici extra-contraccettivi sono: una diminuzione della dismenorrea nell’81% dei casi, un miglioramento dell’acne nel 61% dei casi e dell’endometriosi.
Gli svantaggi maggiormente riportati riguardano il sanguinamento intermestruale e le irregolarità del ciclo che portano ad un abbandono del metodo nel 1-14% delle donne.
Per questo motivo molto importante è la consulenza: le donne devono essere informate sui possibili cambiamenti del ciclo, specificando che nella maggior parte dei casi dopo alcuni mesi di terapia si ha un miglioramento del sanguinamento e poi si verifica un’assenza di mestruazioni (amenorrea)